Trevi nel Lazio
Altitudine
: 821 m s.l.m.
Comuni confinanti
:
Arcinazzo Romano (Rm), Filettino, Fiuggi, Guarcino, Jenne (Rm), Piglio, Vallepietra (Rm)
Superficie
: 54,45 kmq
Abitanti
: 1.776
Frazioni e contrade
:
La
cittadina
sorge
intorno
all’antica
rocca,
posseduta
dai
Caetani,
su
un
colle
di
oltre
800
metri
di
altitudine,
vera
fortezza
strategica
a
guardia
dell’alta
valle
del
fiume
Aniene.
L’antico
suo
nome
era
"Treba
Augusta",
sotto
il
dominio
romano,
ma
le
sue
origini
sono
molto
più
antiche.
Inizialmente
fece
parte
della
confederazione
degli
Equi,
popolazione
italica
confinante
con
gli
Ernici
ed
i
Marsi,
dotati
di
cultura
e
tradizioni
proprie,
anche
se
tagliati
fuori
dalle
correnti
del
traffico
mediterraneo.
Fu
inevitabile
la
guerra
con
Roma,
e
Trevi
fu
ridotta
a
colonia
romana
con
governo
repubblicano,
censori,
decurioni,
edili
e
foro.
Il
monumento
di
epoca
antica
di
maggior
rilievo
è
l’Arco
di
Trevi,
ubicato
presso
la
statale
411,
al
confine
con
il
territorio
di
Guarcino
e
ritenuto
da
molti
studiosi
parte
integrante
di
un
acquedotto
romano.
Nella
zona
degli
Altipiani,
poi,
sono
ancora
in
corso
scavi
per
riportare
alla
luce
la
struttura
di
una
grande
villa
dell’epoca
imperiale.
Resti
di
mosaici
sono
stati
rinvenuti
anche
nel
centro
storico.
Nei
secoli
XII°
e
XIII°
la
lotta
tra
Papato
e
Impero
fece
sì
che
Trevi
venisse
affidata
in
feudo
alle
famiglie
dei
papi:
i
Conti
e
i
Caetani.
Il
lungo
periodo
della
signoria
dei
Caetani,
fino
al
1471,
fu
caratterizzato
da
rivolte,
rapine
e
uccisioni
per
il
malcontento
generale
dovuto
alle
misere
condizioni
in
cui
la
comunità
era
costretta
a
vivere.
Nel
1471
l’ultimo
dei
Caetani
fu
cacciato
dalla
cittadina
a
furor
di
popolo.
Nel
1473
papa
Sisto
IV°
legò
il
comune
di
Trevi
alla
giurisdizione
temporale
degli
"abati
commendatari"
sublacensi
e
quindi
la
comunità
trebana
finì
nella
struttura
politico-amministrativa
dell’Abbazia
di
Subiaco.
In
questo
periodo
il
pittore
Desiderio
di
Subiaco
eseguì
gli
affreschi
della
cappella
di
San
Sebastiano
nella
Chiesa
della
Madonna
del
Riposo
a
Trevi.
Nel
1534
Carlo
Barberini
donò
alla
comunità
religiosa
di
Trevi
l’urna
che
custodisce
l’abito
del
Protettore,
San
Pietro
Eremita.
Nel
XIX°
secolo
Trevi
era
tra
i
più
importanti
castelli
dell’Abbazia
di
Subiaco
per
popolazione
e
per
vastità
di
territori.
Gli
Altipiani
di
Trevi
(detti
di
Arcinazzo),
hanno
avuto
in
questi
ultimi
anni
un
enorme
sviluppo
turistico.
Questo
immenso
altopiano
a
circa
1000
metri
di
altitudine,
coperto
di
boschi,
con
un
clima
eccezionale,
attira
infatti
visitatori
da
ogni
parte
d’Italia,
soprattutto
dalla
capitale.
Possiede
una
struttura
ricettiva
di
primordine
con
alberghi,
ristoranti,
residences,
impianti
sportivi
ed
è
la
base
di
partenza
per
le
escursioni
al vicino Santuario della Santissima Trinità, Subiaco e le sue Abbazie, ai campi di neve di Campo Staffi, Campo Catino e Livata.
Numeri utili
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